Loading....

SILVIA: LA MIA ESPERIENZA DI SERVIZIO CIVILE CON AVIS VIMERCATE

AVIS: un progetto di ricerca per fermarsi, riflettere e migliorare

Da tempo l’Avis Comunale di Vimercate si impegna ogni anno a ricercare nuovo personale per sensibilizzare i giovani a temi importanti come l’altruismo, la solidarietà ed il culto del dono. Tale associazione, infatti, assume annualmente ragazzi tra i 18 ed i 28 anni, dando loro la possibilità di fare esperienza del Servizio Civile, nonché di aiutare l’associazione collaborando con le segretarie e portando a scuola i Progetti che Avis rivolge alle studentesse e agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

Tra il 2015 ed il 2016 tali progetti sono stati organizzati e attuati da Cecilia Brambilla, attuale Referente per i progetti-scuola di Avis, e Silvia Perego, laureatasi recentemente in Scienze Pedagogiche presso l’Università degli studi di Milano Bicocca.

L’oggetto della tesi magistrale di Silvia è stato proprio uno dei progetti educativi promossi da Avis, quale: “Apri gli occhi e fai la differenza”, il quale si rivolge ai ragazzi frequentanti le classi seconde delle scuole secondarie di primo grado. Il motivo di tale scelta è derivato innanzitutto dalla sua esperienza come formatrice di Avis, dalla passione nata per questo lavoro ed infine da alcuni interrogativi sorti sul campo circa la validità e l’attualità del progetto in esame.

Il percorso di ricerca è stato realizzato con l’aiuto e la piena disponibilità dell’Avis Comunale di Vimercate e dell’Avis Regionale della Lombardia, oltre che della maggior parte delle insegnanti delle scuole medie che annualmente accolgono il progetto di Avis, proponendolo ai propri studenti, di uno dei progettisti di “Apri gli occhi e fai la differenza” e, infine, delle ragazze che sino ad oggi hanno portato tale progetto educativo nelle scuole degli otto comuni a cui si affaccia l’Avis di Vimercate.

Dopo aver effettuato ed analizzato le interviste, insieme ad un laboratorio esperienziale proposto alle precedenti formatrici dell’associazione, Silvia ha maturato riflessioni importanti che hanno permesso di soffermarsi per riflettere sui contenuti portati nelle scuole e sulle modalità operative, in modo da migliorare una delle più importanti attività di Avis: la sensibilizzazione e l’educazione dei giovani ai valori posti a fondamento dell’associazione.

I dati emersi in fase di analisi, o perlomeno quelli più importanti, hanno mostrato in prima istanza una sostanziale conformità ed assonanza tra parole e sguardi di coloro che, a diverso titolo, hanno fatto esperienza di “Apri gli occhi e fai la differenza”, ossia: il progettista, le insegnanti e le formatrici di Avis. Sembra infatti che questi ultimi guardino similmente al progetto in esame come ad uno strumento formativo di carattere esperienziale, il cui fine è quello di far compiere ai ragazzi un esercizio del pensiero, della ragione, a partire dall’esperienza diretta di attività individuali e collettive aventi come oggetto il “fare insieme”, la solidarietà e l’altruismo.

Tuttavia, le interviste analizzate hanno fatto emergere dati importanti afferenti agli effetti di tale progetto. Per quanto, infatti, quest’ultimo venga accolto ancora oggi dalle scuole con cui Avis collabora da anni, in realtà sembra che la percezione degli effetti da esso prodotti non corrisponda esattamente a quanto preventivato, auspicato e ideato dal gruppo di progettazione nel 2004. Ciò che influisce negativamente sulla buona riuscita del progetto deriva, da un lato, dai contenuti proposti ai ragazzi, spesso considerati obsoleti e quindi non al passo con i tempi, e, dall’altro, dalla presenza di alcune criticità nelle stesse proposte formative e nel modo in cui queste vengono vissute. In particolare, dal lato delle insegnanti è stato proposto di mantenere il focus sulla relazione con l’altro, considerando però le esperienze relazionali per come di danno oggi, ad esempio sui social.

Rispetto al lavoro delle formatrici di Avis, invece, ho potuto constatare che le attività proposte durante il progetto si caratterizzano per una forte intenzionalità morale, la quale rischia di indurre i formatori a trasmettere un saper fare, ossia quel saper stare in relazione secondo quanto considerato “vincente” e più opportuno dalla nostra società, anziché a promuovere uno sguardo critico e riflessivo nei giovani.

In sintesi, appare evidente che “Apri gli occhi e fai la differenza” venga percepito utile e valido in funzione del messaggio che desidera trasmettere e del tipo di esperienza che vuole far sperimentare ai ragazzi; tuttavia esso non raggiunge pienamente gli effetti desiderati e contiene in se un rischio importante in grado di ledere le finalità ultime del progetto. Per tale ragione, ad oggi, si è reso necessario un percorso formativo per i ragazzi del Servizio Civile che subentrano nelle scuole portando il messaggio di Avis, in modo da renderli professionisti riflessivi, capaci di stimolare nei ragazzi una riflessione profonda sul modo di stare in relazione con l’altro, familiare, conoscente o sconosciuto che sia, a partire dalla piena sospensione del giudizio. Solo in questo modo i ragazzi potrebbero fare propri gli insegnamenti derivanti dall’esperienza proposta dall’associazione, in quanto coinvolti in prima persona nel ruolo di ricercatori di nuovi significati e conoscenze.

Concludiamo con alcune riflessioni personali di Silvia:

“Penso che lungo il mio percorso di ricerca abbiano preso forma spunti interessanti e osservazioni rimarchevoli che non possono non essere causa e origine, ad un tempo solo, della revisione di un progetto che credo essere di notevole importanza per i temi che affronta. Esso, infatti, se portato al passo con i tempi, reso più affine e dunque vicino al tipo di esperienze ad oggi possibili della quotidianità, ha la capacità di far compiere ai ragazzi le medesime esperienze che fanno al di fuori dalla scuola, preoccupandosi però di fargliele fare in modo più riflessivo e ricco di significati esistenziali e culturali, dando loro strumenti importanti per agire e riflettere in modo consapevole ed altruista!”

Condividi questa News
Back To Top